Chi bussa alla porta della stanza di terapia, lo fa portando con sé un sintomo che definisce essere spesso una sua “creatura”. Dalla sola e unica sedia che occupa il “creatore” piano piano ne aggiunge altre, che lo aiutano a non essere più l’unico, quando si riconosce facente parte di diversi sistemi (famiglia, amici, lavoro) che influenzano il suo comportamento e il suo stato emotivo.
E cosi il malessere per una relazione sentimentale fallita, l’estrema difficolta a gestire la rabbia, il dolore a causa di una perdita, la difficolta nelle relazioni interpersonali, la paura di sbagliare, di non essere accettati, e altri aspetti di malessere ancora, assumono un significato diverso perché visti all’interno di un’ottica relazionale e sistemica.
Nella psicoterapia individuale si aiuta il paziente ad esplorare le connessioni tra il mondo interiore e le esperienze esterne, facilitando la comprensione delle cause del suo disagio. Questo processo include l'elaborazione di traumi passati e l’identificazione di schemi di pensiero e comportamento che non funzionano.
Il terapeuta e il paziente lavorano insieme per creare una nuova narrazione della storia personale dell'individuo, fondando il loro rapporto sulla fiducia. Questo processo implica l'esplorazione delle relazioni significative e dei nodi esistenziali che hanno contribuito ai sintomi e al malessere che hanno portato alla terapia. Insieme, ci si orienta verso il cambiamento, rivedendo la storia personale da prospettive diverse e promuovendo l'autonomia e il benessere dell'individuo nel contesto delle sue relazioni significative, identificando e potenziando le risorse personali del paziente.
Murray Bowen disse: "La comprensione del sé si sviluppa attraverso le relazioni familiari; la terapia individuale deve tenere conto di queste dinamiche per favorire il cambiamento."
Dr.ssa Daniela Robertelli
Psicologa Psicoterapeuta a Roma